Time management? No, grazie

Time management? No, grazie

Siamo individui in una società che “non ha tempo”. L’urgente non lascia tempo per l’importante. E se cambiassimo il nostro approccio al tempo?

Quante volte ci è capitato di sentir dire che per migliorare il nostro rendimento professionale e personale, “dobbiamo” perfezionare il nostro time management?

Siamo circondati da professionisti, articoli di informazione e suggerimenti pubblicitari, che ci ricordano, ogni attimo, come non siamo efficienti nel gestire il tempo.

Ebbene sì: il time management altro non è che “quell’insieme di metodi e tecniche di ottimizzazione, pianificazione, controllo e gestione del tempo”.
A leggerla così, a freddo, questa definizione ci appare lucidamente come qualcosa di non realizzabile, qualcosa che, quindi, intraprendiamo – se proprio ci decidiamo a compiere il passo – come già sconfitti.

Come possiamo anche solo immaginare di gestire il tempo?
Quell’elemento, di cui si dice neppure esista, come può essere controllato?
L’immateriale per eccellenza, come può essere amministrato?

 
Ci avete mai pensato?
Il moderno filosofo partenopeo, che ha tradotto in aneddoti la filosofia, Luciano De Crescenzo, raccontava  – parlando del tempo – di quanto sarebbe molto più interessante allargare il tempo, piuttosto che allungarlo. Ricordate?
Ecco. Fermiamoci qui.

Focalizziamo la nostra attenzione su questa azione di “allargamento” del nostro tempo, un’azione che possiamo compiere solo noi.
Solo noi, infatti, possiamo decidere cosa fare del nostro tempo e cosa fare di noi nel tempo.

Svelo così chi sia il vero soggetto da gestire: non il tempo, bensì noi, nel tempo. Non è il “time management” che ci interessa; quel che abbiamo interesse ad imparare e migliorare è l’efficacia personale.

Avete presente cosa si è detto a proposito del lavorare di più? Esatto!
Difficile lavorare più, possibile lavorare meglio parlando della “Nuova Era“?

L’efficacia personale ha a che fare proprio con la nostra capacità di lavorare ed anche di vivere, meglio.
Possiamo definirla come l’insieme delle abitudini – scelte in modo utile – che ci rendono produttivi.

Una routine personalizzata in base alle esigenze ed in vista degli obiettivi.

E’ – quindi – qualcosa di mutevole, modificabile, fluido.
Maggiore sarà la sua adattabilità alla nostra vita, maggiore sarà la capacità di rispecchiare le nostre esigenze, che cambiano di periodo in periodo e orientarsi verso i nostri obiettivi, anch’essi mutevoli e dinamici.

Non è un caso che questo articolo arrivi a questo punto delle nostre chiacchierate insieme.
Nei mesi scorsi infatti:

  • hai deciso di essere un nuovo professionista, una nuova persona;
  • hai stabilito cosa sia per te il successo secondo i tuoi valori;
  • hai appreso come un set di convinzioni, possa essere potenziante e possa cambiare i tuoi risultati;
  • hai acquisito degli strumenti di comunicazione che ti offrono la capacità di porti come osservatore di te stesso e del mondo esterno.

Tutto questo ti sarà di aiuto per strutturare il tuo piano di efficacia personale.

Efficacia: come la realizzi?

A partire da ciò che DEVI eliminare.
Siamo tutti come vasi traboccanti; non ci occorre l’ennesima goccia.
Quindi – come sempre con piglio grintoso e pratico – via il poco utile!

Crea, di te stesso, una VISIONE ad ampio raggio, il più ampio possibile, come se stessi guardando alla tua vita futura dall’alto di una vetta o, addirittura, come se stessi guardando la terra (la tua vita) dallo spazio.
Io la chiamo la vision dell’astronauta: ampia, spaziosa, comprensiva di tutto ciò che per te è, anche solo lontanamente, desiderabile.

Cosa vuoi?
Come vuoi vivere?
Che stile di vita vuoi vivere?
Chi vuoi essere?

Questo è il momento di utilizzare il presente indicativo “io voglio”.
Vorrei, potrei, farei, non sono contemplati.

Struttura questa ampia visione nel breve, medio e lungo periodo.
Adesso sai cosa vuoi, sai cosa vuoi far succedere.

E’ il momento di attivare il FOCUS verso quelle azioni che ti condurranno dritto alla tua visione: azioni mirate, strutturate strategicamente in modo da considerare tutte le aree di interesse della tua vita e integrare le persone della tua vita.

Il mio consiglio è quello di operare tenendo presente la vita nella sua completezza e complessità e te stesso nella tua completezza e meravigliosa complessità. Armonia. Sarà questo il risultato.

Questa fase, che si compone di focalizzazione e creazione della routine, io la chiamo “l’operatività del contadino”: dettagliata, strutturata, accurata.
Come compiuta dalle azioni di chi ha cura della natura e – relazionandosi ad un intero sistema – trasforma semi in frutti.
Bello, vero? Una capacità che faremo nostra.

Abbiamo tutto chiaro e questa visione – se avrai preso carta e penna e ti sarai dato il modo di strutturarla – sono certa, affascinerà anche te.
Del resto è la vita che stai disegnando, immaginando, creando per te.
Cosa può esserci di più seducente?

Adesso sei pronto a togliere l’inutile.
Sai cosa vuoi, sai quanto sia importante per te e non ti costerà poi tanto eliminare il “superfluo”.

Sei un professionista che è giunto ad essere titolare di uno studio o a lavorarci con profitto, credo che tu non abbia bisogno delle mie dritte per individuare i buchi da cui il tuo prezioso tempo, durante la giornata, fugge.

Alcune volte ci manca solo la fermezza di recidere infruttuose abitudini.

Quando hai dubbi su ciò che puoi fare, chiediti:

Quanto mi è utile questa abitudine ai fini della mia visione di vita?

Quale abitudine può essermi utile ai fini della mia visione di vita?

E’ un gioco, giocalo! Il risultato ti sorprenderà.

Avrai gestito te nel tempo. Avrai dilatato il tuo tempo.

Avete visto cosa abbiamo fatto insieme questa volta?

Siamo usciti dalla “ruota sociale” che ci vuole a rincorrere il tempo per cercare di afferrarlo, gestirlo, superarlo.
E che ci vuole delusi e sconfitti da questa nostra incapacità.

Abbiamo deciso di agire, scelto le nostre priorità in base ai nostri valori ed i nostri obiettivi (il nostro perché agire) ed ancora, abbiamo deciso, come agire per realizzare ciò che veramente è importante per noi.

Siamo tornati a percepire il tempo come l’amico che è con noi da sempre e che, sappiamo, sarà con noi e in noi, sempre.
Perché è il nostro tempo, il nostro tempo in questa vita.

Copia il link e…buon ascolto!

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