Aprire Partita Iva: il coraggio di intraprendere

Aprire Partita Iva: il coraggio di intraprendere

Hai letto benissimo! Un plauso a chi sceglie di aprire Partita Iva qui in Italia, nel nostro Paese e fare attività d’impresa.

Sa che non è semplice, ma da vero imprenditore, imprenditrice, decide che sì, questa sarà la sua strada.

Perché l’attività d’impresa? 

I motivi sono sempre molto personali per chi sceglie di intraprendere, tra cui, la mia esperienza ventennale mi rimanda, sempre, alle capacità apprese in anni di studio, lavoro, praticantato e la voglia – “volli, e volli sempre, e fortissimamente volli”, scrisse Vittorio Alfieri – la voglia di ideare, progettare, costruire qualcosa di proprio, che esprima la propria idea di svolgere un determinato lavoro, che crei nuove regole, nuove prospettive e che accresca il successo personale e ponga le basi di una crescita economica.

Ecco, uno dei motivi chiave dell’intraprendere è il bisogno di realizzare se stessi attraverso il proprio lavoro e la possibilità di far crescere le proprie entrate, non in base ad uno stipendio previsto da contratto, bensì in misura proporzionale alle proprie idee ed alla propria capacità di fare impresa.

Facile? No. Possibile? Sì.

L’intraprenditore.

Tengo a sottolineare che nel trattare della capacità di intrapresa, così come delle valutazioni in merito alla creazione dell’impresa, ricomprendo anche le attività dei liberi professionisti che – pur non presenti nel novero dell’art. 2082 del codice civile, in cui troviamo la definizione di “’imprenditore” stricto sensu – svolgono l’attività professionale con i requisiti propri dell’attività d’impresa “l’organizzazione, l’economicità,  la professionalità” dai quali resta esclusa solamente la produzione.

E li riconosco – facendo parte della categoria – come “intraprenditori” in quanto parte di una nuova categoria, sì, che nasce dal nuovo approccio al lavoro che si sviluppa attraverso una pianificazione ed una strategia personalizzata iniziale molto, molto più approfondita ed espansa rispetto ai propri predecessori.

Nuovi leader, nuove guide, nuova era.

Come affermo nel mio articolo “L’inizio di una nuova era” chi intraprende oggi attività d’impresa o si trova a guidare un’azienda “è un leader, una guida, per se stesso, per il suo team, il gruppo con cui lavora, talvolta per gli stakeholder dell’azienda o dello studio professionale.
E’ per questo motivo che ha un dovere sia verso se stesso, come persona, che verso se stesso come professionista e leader: essere avanti!”

Pensare di strutturare l’attività della propria azienda senza considerare gli spicchi che compongono le restanti parti della vita – o vivete solamente per lavorare? – fa di noi persone fuori dal tempo, persone che, pur alla guida della propria azienda, del proprio sogno imprenditoriale, si troveranno a fare i conti con un tenore di vita insostenibile e, per questo, si troveranno a mollare il colpo, sconfitti.

PMI in Italia.

Le PMI (piccole e medie imprese) italiane che rappresentano a tutt’oggi il fiore all’occhiello della nostra economia e di cui fai parte anche tu piccolo commerciante di provincia che pensi di vivere e produrre solo nel tuo orticello, le PMI hanno oggi, attraverso coloro che le guidano, un grandissimo compito che è quello di innovare strategicamente il proprio business a partire dal mindset di chi ne è a capo, per procedere con chi ci lavora, chi collabora, chi si approccia.

Quanti articoli di informazione ci raccontano ogni giorno di scelte eclatanti fatte da lavoratori – anche di elevato ed eccellente livello – che scelgono di “lasciare tutto” e vivere?

Pur con tutte le valutazioni personali di ogni caso, non ci fa riflettere tutto questo?

Non pensiamo di poter realizzare – noi stessi e per noi stessi in primis – aziende che si armonizzino alla vita privata?

Non consideriamo che la scissione tra “vita lavorativa” e “vita privata” sia da superare?

Se non impariamo ad integrarle ed a lavorare integrandole saremo sempre alla ricerca di “tempo” che fugge e “soldi” che non ci sono perché se lavoriamo abbiamo soldi e non tempo, se ci dedichiamo a vivere abbiamo tempo e non soldi.

Non suona malissimo anche a voi? … Con tutte le nuove conoscenze che abbiamo, non sembra anche a voi di essere in grado – quantomeno – di affrontare nuovi tipi e modalità di valutazione?

E allora – potreste chiedere a questo punto – come facciamo questa intrapresa?

Potrei dirti: “seguimi, ti faccio aprire Partita Iva. I costi sono questi, i ricavi sono questi, procedo con le pratiche burocratiche/amministrative e via!”

Scelgo, invece, di farti fare – innanzitutto tra te e te – una valutazione di opportunità che risponde a queste domande:

  • Sono in grado oggi di iniziare la mia attività d’impresa?
  • Ho già acquisito le capacità tecniche relative all’attività per farlo?
  • Possiedo i titoli accademici che mi consentono di iniziare?
  • Sarò impegnato in prima persona oppure come imprenditore/investitore?
  • Quale sarà l’attività principale, il “core” del mio business? Quali i valori della mia azienda?
  • Ho una vision della mia attività d’impresa?
  • Questa vision è strutturata sul breve, medio e lungo periodo?
  • Come si intreccia alla mia vision di vita?
  • Le mie capacità professionali sono all’altezza della mia vision?
  • Quali risorse economiche ho a disposizione?
  • Quali risorse economiche posso acquisire? Da quali fonti? (banca, finanziamenti a tasso zero, finanziamenti a fondo perduto, capitale proprio…)
  • Quali saranno le risorse umane con cui svolgerò la mia attività d’impresa? Le ho già individuate?
  • Come ho scelto i miei futuri collaboratori? … Ho utilizzato il criterio dell’economicità o delle capacità?
  • Ho già valutato – eventualmente con un consulente fiscale e del lavoro – regime fiscale adatto alle mie esigenze imprenditoriali e personali? Ed il costo del personale?
  • Ho ideato un buon piano di marketing – oltre il passaparola già famosissimo nei secoli – che faccia conoscere me e la mia impresa al mio pubblico?
  • Chi è il mio pubblico, chi i miei clienti?

Affinché ognuno di voi arrivi preparato con se stesso ad un colloquio con il professionista o i professionisti che si occuperanno di progettare – con voi – la vostra azienda, ho preparato una guida gratuita che vi allego qui: “Hai il core business dell’imprenditore?

A me non dovete nulla, a voi stessi sì, tantissimo!

Non accettate alcun professionista che non sia in grado di farvi vedere la vostra creazione in, almeno, sei aspetti.

Io ne valuto sette. Mi piace così. Mi piace immaginare e ideare aziende che sappiano guardarsi, sin dalla nascita, in evoluzione. Dalla base al suo vertice, considerando il suo nucleo – l’attività principale – ed i diversi gradi di interesse e sviluppo.

Nei prossimi articoli tratterò – passo dopo passo – della creazione di un’azienda sotto diversi aspetti. Questo per offrirti la tecnicità di un consulente fiscale e del lavoro e nuovi, interessanti punti di vista.

Adesso – in conclusione – ti regalo una domanda che, se mi segui, conosci già:
“Qual è la differenza che fa la differenza?”

Utilizzala ogni volta che stai per porre in essere un’idea.
Fa che questa idea esprima te e la tua unicità.

 

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