Successo: l’abilità di far accadere le cose
“Se non sei una persona di successo vali poco” questo sembra suggerire il mondo.
Agli adulti, ai ragazzi, a chi ha realizzato tanto ed a chi non ha – ancora – avuto modo di mettersi alla prova.
E se questo punto di vista fosse da ristrutturare?
Successo. Cosa è successo? Come è successo? Perché è successo? Chi ha successo?
Un gioco di domande che ci apre a considerare, prima di rispondere.
Domande, sì perché le domande sono, di per sé, esploratrici di mondi, ci aprono a ciò che ci è sconosciuto, ci conducono verso riflessioni.
Cosa è successo?
E’ successo, è accaduto che – negli ultimi anni – spinti in un tornado a due venti, soffiati simultaneamente dalla società e dai mass media, abbiamo iniziato a considerare il SUCCESSO come espressione di felicità, di appagamento, di qualità, di realizzazione.
Una stessa tipologia di “successo” valida per tutti.
Pensate: oltre 8 miliardi di persone ed un’unica tipologia – con poche variabili considerate – di escalation verso la vetta.
Lo crediamo davvero possibile? Non sarà che forse stiamo guardando il dito e ci nascondiamo la luna?
Noi che siamo costituiti da molteplicità di noi stessi ed in quelle molteplicità racchiudiamo la nostra unicità, come potremmo ambire allo stesso SUCCESSO?
E se – carta, penna e dizionario alla mano – andassimo a studiarlo noi questo successo?
Tranquilli, per adesso relax, l’ho fatto io per voi ed ho scoperto un po’ di cose che possono tornaci utili in questa disamina.
Cosa è il successo?
In primis: successo – lo abbiamo forse dimenticato alle scuole elementari – è il participio passato della parola succedere e, pertanto, è qualcosa che accade, può accadere a ognuno di noi.
Secondo: pur essendo sulla bocca di molti e nella fantasia di tutti, “come avere, fare, realizzare successo” è una domanda cercata pochissimo sul web.
Là, nella terra sconfinata della cultura mondiale – certa, vera ed anche presunta – là, tra tutte le ricerche possibili, manca quella che potremmo definire “la ricerca del successo”.
Wow! Mi lascia stupefatta!
Non suscita anche in voi l’idea che – forse – ci si è arresi ad un unico punto di vista?
Non suscita anche in voi l’idea che – così come lo vediamo – non ci interessa poi tanto?
Non sarà – forse – che quest’idea/immagine collettiva di persona di successo, esclusivamente associata a chi ha potere e denaro, non solletica del tutto il nostro cuore?!
Ben inteso: nulla da eccepire su potere e denaro, quel che voglio osserviamo insieme è proprio il concetto di successo “stricto sensu” e cioè l’abilità di far accadere le cose.
Il successo: un’abilità
Abilità? Sì e come tale può essere appresa e migliorata.
“Quali cose?” Quelle che vuoi tu!
Ecco la magia! Il successo riguarda qualcosa che tu desideri far succedere, qualcosa che tu vuoi realizzare, come un tuo obiettivo, un desiderio, un sogno.
E’ per questo che il successo è qualcosa di molto personale.
Disegno realizzabile da ognuno di noi, espressione massima – ogni singola volta – di ciò che siamo.
Il tuo successo personale è dovuto, in larga parte, alla tua abilità di pensare, programmare, decidere e agire.
Più forti sono le tue qualità in ciascuno di questi campi, più velocemente raggiungerai tuoi obiettivi e più sarai felice nella tua vita, privata e professionale.
Ti sorprende? Sicuramente è un approccio diverso su cui riflettere.
Lo hai già fatto? Sicuramente avrai realizzato parte dei tuoi piani di vita.
Lo hai replicato? Ecco, qui potremmo incappare in qualche difficoltà perché non sempre replicare le stesse azioni – proiettate su obiettivi diversi – porta allo stesso risultato.
Realizza il tuo successo personale.
“Come posso realizzarlo?”
Con un piano strategico personale che costituisce lo strumento che ti porta dal punto in cui sei al punto in cui vorresti essere.
La differenza tra coloro che utilizzano un piano strategico personale per organizzare e dirigere la propria vita, e coloro che non lo usano è la stessa che esiste tra chi viaggia in treno e chi prende l’aereo: entrambi i mezzi li porteranno dal punto A al punto B, ma l’aereo, il piano strategico personale, giungerà al punto desiderato molto più velocemente ed evitando fermate frequenti.
“Da dove posso cominciare?”
Da ciò che vuoi davvero.
ATTENZIONE: non da ciò che vorresti (condizionale) e non da ciò che NON vuoi.
Allenati, questo è un gioco eccellente!
E adesso ti chiedo: “cosa vuoi davvero in questo momento?” E’ una domanda potentissima, lasciala vagare in te, in tutto te. Ormai è posta, risponderà.
Questo è il bello delle domande: ci conducono in luoghi imprevedibili che, molto spesso sono in noi.
“Da cosa mi faccio guidare?”
Il tuo desiderio – espresso in “io voglio” – è il mezzo attraverso il quale puoi stabilire la rotta, raggiungere la destinazione.
“Come faccio a capire quanto questo desiderio sia “mio”?
Ascoltati vibrare. Quando lo immagini realizzato, quando ti vivi come se lo fosse, quando percepisci tutto ciò che ti conduce, sentiti vibrare, vediti in ORO!
Clicca qui e buon ascolto! Gold!