Mindset: qual è la differenza che fa la differenza?

Mindset: qual è la differenza che fa la differenza?

Cosa fa di noi, pur nelle medesime tempeste della vita, persone completamente diverse nei risultati?
I tratti caratteriali? I pensieri? Gli atteggiamenti?

Cosa ci rende diversi da Sinner?

Il modo di utilizzare una racchetta da tennis – direte…

Ed anche il modo di pensare ad una racchetta da tennis vi dirò.

Riflettiamo insieme: quante volte abbiamo tenuto tra le mani una racchetta da tennis? …giocato con un pallone da calcio? …corso a gambe levate, inseguiti dai compagni di gioco superando tutti gli avversari? …

Tantissime volte, ne sono certa!

Eppure… nessuno di noi è ai vertici dell’ATP ranking, né gioca in serie A, né corre i cento metri in 9’95 come Jacobs.

E’ corretto? ….

Cosa ci rende persone di successo?

E allora pongo una domanda: “qual è la differenza che fa la differenza?”

Capacità, talento caparbietà, regione geografica di appartenenza, il nostro disinteresse per l’attività in questione…possiamo inserire nel nostro elenco tutto ciò che ci arriva dall’esterno come differenza tra noi e Sinner, eppure la PRIMA differenza che fa la differenza è il MINDSET.

Vedendoci con una racchetta in mano, o mentre tiravamo calci ad un pallone, o mentre correvamo scappando, NOI non ci siamo mai immaginati – possibili – talenti, unici, vincitori.

Ma quindi

cos’è questo MINDSET una sorta di “americanata” tipo: “I WANT, I CAN”? – Voglio (quindi) posso?

O qualcosa di simile al modo di dire italiano: “volere è potere?”

Nulla di tutto ciò, anche perché, come ho scritto parlando della “NUOVA ERA”, non abbiamo bisogno di slogan.

Siamo professionisti che operano nel mondo del lavoro, delle risorse umane, immersi, sino alla cintola, nella realtà quotidiana.

Siamo persone concrete e pratiche e siamo anche degli ottimi conoscitori delle norme legislative, il nostro pane quotidiano, non è così?!

E allora ti dico che il MINDSET è qualcosa di più sottile e forte della mentalità.

Io lo associo – deformazione professionale – alla CONSUETUDINE del diritto: “consiste in un comportamento costante e uniforme (diuturnitas), tenuto dai consociati  – in questo caso noi, la società – con la convinzione (opinio iuris) che tale comportamento sia doveroso o da considerarsi moralmente obbligatorio”.

Adesso che siamo più in confidenza con questo “strumento magico del nostro mondo mentale” – perché è lì che risiede – andiamo a vedere come imparare a gestirlo nel modo più utile per noi.

Gestire? …la nostra mente? …Sì perché, se tanto mi dà tanto, il padrone (TU) della tua mente, può imparare a gestirne pensieri, emozioni, linguaggi, dialoghi, idee e persino risultati.
Le ultime ricerche nel campo delle neuroscienze ci dicono che l’apprendimento e lo sviluppo del cervello durano tutta la vita. Secondo queste nuove acquisizioni, noi siamo ciò che diventiamo, grazie a ciò che scegliamo, o non scegliamo, di fare o di pensare.

Come può un MINDSET cambiare i nostri risultati?

Faccio un esempio personale: se penso che gli argomenti che tratto sono ancora troppo lontani dalla cultura italiana, probabilmente non scrivo, oppure scrivo tanti diari per quante sono le applicazioni dei miei studi fatti e li lascio leggere al cassetto in cui li chiudo.

Viceversa, se penso che gli argomenti che tratto – pur in taluni casi “nuovi” – possono essere acquisiti per la loro utilità, mi apro alla possibilità che i miei diari ben nascosti, vengano portati alla luce e pubblicati.

Ed ancora: se ho paura dell’opinione degli altri perché la vivo come un giudizio, difficilmente chiederò un feedback – che è costruttivo – mi limiterò ad andare avanti come faccio, negandomi la possibilità di migliorare.

Se mi dico che: “sono fatta così, le mie capacità sono queste”, sicuramente mi sarà
IM-POSSIBILE intraprendere un nuovo percorso di studi, o cercare di migliorare una competenza, mi rassegnerò a restare ferma perché mi sono giudicata IN-CAPACE secondo il mio MINDSET.

(Pensate a quanto quest’ultimo esempio possa modificare la crescita dei giovani che si sentono dire “so come sei fatto! non cambi mai! questo non fa per te! …)

Ed è allora chiaro che non è solo utile conoscere la tipologia del proprio MINDSET, ma diviene fondamentale imparare ad osservarlo nei comportamenti che vivi durante la giornata, e quelle che sono le CONVINZIONI – potenzianti o limitanti – che, ad esso, sono collegate.

Se non hai un set di convinzioni potenzianti, non raggiungerai il successo, perché le convinzioni che adottiamo riguardo noi stessi influenzano profondamente il modo in cui gestiamo la nostra vita. Esse ci permettono di diventare la persona che vogliamo essere e ottenere le cose a cui diamo importanza.

Il mindset di insuccesso limita le possibilità di raggiungere i risultati desiderati.  I pensieri del tipo: “non sono bravo; non posso farlo; mi sento frustrato e quindi mi arrendo; mi baso su ciò che so”, sviano il focus dagli obiettivi, rendono sgradevole ogni forma di impegno e conducono a strategie di apprendimento di bassissimo livello.

Il mindset di successo amplia le possibilità di raggiungere i risultati desiderati.
Le conquiste importanti richiedono sempre un focus chiaro ed un impegno totale, una serie di strategie efficaci e alleati nell’apprendimento. Questo è ciò che il mindset di successo offre alle persone ed questo è il motivo per cui supporta lo sviluppo delle loro capacità, il raggiungimento del loro PERSONALE concetto di SUCCESSO.


Da coach, ti regalo una domanda potenziante: “Quale persona voglio essere per fare ciò che voglio fare ed avere ciò che voglio avere?”

Ti guido in pochi, semplici, efficaci passi:

  • Acquisisci consapevolezza: prendi in esame un contesto in cui ritieni di avere un mindset di insuccesso.
    Riconoscilo. Accettalo.

  • Osserva senza giudicare: ricorda che stai imparando.

  • Adesso ti chiedo:
    a) Quale meccanismo hai attivato nel creare la tua convinzione limitante?
    b) Cosa ti sei detto e cosa hai provato?

  • Scegli il nuovo: nuove parole e nuovi pensieri per fare una valutazione di quanto detto, visto, sentito, provato, di quanto accaduto.
    Apri te stesso alla “convinzione di possibilità”.

  • Hai già fatto un ottimo lavoro. Prima di ricominciare, siedi in silenzio, ascolta  e RESPIRA!
  • Cosa fa di noi, persone completamente diverse nei risultati? La PRIMA differenza che fa la differenza è il MINDSET.

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